La detrazione 90% spetta a chi ha avviato i lavori dal 1° gennaio 2023, ma non tutti possono accedervi. Vanno infatti rispettati nuovi requisiti piuttosto stringenti, fra cui il “quoziente familiare”.
Vediamoli nel dettaglio:
- i beneficiari sono solo persone fisiche “al di fuori dell’esercizio di attività di impresa, arti e professioni”, e che operano in contesti diversi dai condomìni;
- i beneficiari devono essere proprietari, o avere un diritto reale di godimento quale usufrutto, uso, abitazione, ecc., sull’unità immobiliare su cui vengono eseguiti i lavori. Locatari, comodatari, familiari conviventi, che precedentemente potevano averne diritto, quindi ora vengono esclusi.
- l’unità immobiliare deve essere l’abitazione principale, le seconde case vengono escluse. La norma, tuttavia, non specifica se il requisito debba esistere già al momento dell’avvio dei lavori, alla loro conclusione o coesistere in entrambi i momenti;
- i beneficiari devono rispettare il requisito reddituale nell’anno precedente all’intervento, quindi il 2022. Il “reddito di riferimento”, non superiore a 15mila euro, viene determinato con il nuovo “quoziente familiare”. Si calcola dividendo la somma dei redditi complessivi posseduti nel 2022 dal nucleo familiare (contribuente, coniuge del contribuente, soggetto legato da unione civile, convivente, familiari). Il “reddito di riferimento” si ottiene quindi dividendo il reddito complessivo per:
– 1: se il nucleo familiare è composto dal solo contribuente;
– 2: contribuente + partner;
– 2,5: contribuente + partner + 1 familiare a carico;
– 3: contribuente + partner + 2 familiari a carico;
– 4: contribuente + partner + 3 o più familiari a carico.